
AIS BARI PRESENTA “APPUNTI DI VIAGGIO”, MERCOLEDÌ 16 GENNAIO CON L’AZIENDA PIEMONTESE AGRICOLA BANDINI E IL 23 GENNAIO CON I VINI DELLA NUOVA ZELANDA
10 Gennaio 2019
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3 Febbraio 2019In grande stile e rinnovato look ha avuto inizio “Appunti di viaggio”, la nuova serie di appuntamenti targata AIS Bari.
L’innovativa idea alla base degli incontri, come ha spiegato il Delegato Cav. Raffaele Massa, è quella di ovvero ripercorrere le più importanti zone vinicole del mondo attraverso i racconti e gli “appunti “ di chi quel viaggio lo ha realmente compiuto.
Nuova è stata anche la location del primo appuntamento, che si è svolto mercoledi 17 gennaio, presso il Comando Scuole A.M. 3 Regione Aerea di Bari, alla presenza del Comandante Generale Umberto Baldi, il quale, preannunciando la volontà di continuare la collaborazione con l’Ais Bari, ha messo a disposizione per l’evento la sala del Circolo Ufficiali, trasformata per l’occasione in una elegante sala di degustazione.
Nuova, infine, la formula di degustazione, affidata a tre Relatori Ais Bari e a tre nuovi Degustatori Ais Bari, i quali ultimi hanno così avuto il loro “battesimo ” .
Il viaggio della serata si è svolto in Piemonte e, in particolare, nelle Langhe.
Qui, in questa piccola striscia di terra, tra castelli e fortezze che svettano su dolci colline, viene prodotto una dei rossi più importanti al mondo, il Barolo.
E qui, in cima ad una delle colline più alte delle Langhe, sorge La Morra, delizioso paesino immerso tra i preziosi filari di nebbiolo, dove, nella frazione Brandini, ha sede l’ azienda Agricola Brandini, protagonista di questo primo viaggio.
A raccontane storia e filosofia produttiva è stata Giovanna Bagnasco, proprietaria dell’azienda insieme a suo Pietro e a sua sorella.
Dopo l’introduzione brillantemente curata dal Sommelier Relatore Ais Francesco Campione, Giovanna Bagnasco, sorriso pulito e grinta da vendere, ha idealmente aperto le porte della sua azienda ai numerosissimi presenti, onorata di portare a Bari una piccola parte della sua terra.
Rispondendo alle domande della giornalista Mary Di Gennaro, Giovanna ha raccontato che l’azienda Brandini possiede diciotto ettari vitati, tra cui quattro cru, destinati alla coltivazione di nebbiolo e di altri vitigni autocnoni piemontesi.
Il vento freddo delle Alpi, che mitigato da quello più caldo del mare Ligure crea una preziosa escursione termica, in uno alla grande fertilità del suolo, sono le condizioni per una produzione di qualità, che la famiglia Bagnasco ha scelto di effettuare seguendo un rigoroso disciplinare biologico certificato.
Nel solco della tradizione, pur essendo una azienda giovane, e del rigoroso rispetto del territorio e per l’ambiente, l’Agricola Brandini produce i suoi vini senza l’utilizzo di diserbanti, antiparassitari e concimi chimici, mentre affina i suoi eleganti Barolo in botti grandi per limitare l’influenza del legno; con il metodo della “confusione sessuale” vengono controllati i parassiti che potrebbero danneggiare le uve, mentre con fave e legumi viene dato nutrimento al terreno.
Insomma, “abbiano tolto il superfluo per ritornare all’essenziale” ha spiegato Giovanna.
La degustazione ha visto protagoniste ben sei etichette dell’azienda.
A cominciare da Alta Langa Brut 2014, degustato dalla Relatrice Ais Teresa Garofalo, spumante metodo classico, affinato sui lieviti per 48 mesi, dal perlage fine e persistente, naso intensamente floreale in uno a note agrumate, ricco, avvolgente e cremoso al palato.
A seguire ancora un metodo classico, l’Alta Langa Rose 2014, che riposa sui lieviti per 36 mesi, affidato alla Degustatrice Ais Nunzia Pierri; di un elegante colore “buccia di cipolla”, al naso sprigiona sentori di frutto croccante ed agrumato, di lieviti e di salgemma, mentre il sorso è fresco e gradevole.
E’ stata poi la volta di Le Coccinelle 2016, le cui caratteristiche sono state descritte dalla Degustatrice Ais Maria Carmela Santoro; prodotto da Arneis e Viogneur, è un bianco che si “beve con il naso”, con un intenso bouquet di fiori bianchi e frutta esotica, accattivante e appagante al gusto, caldo e di buona freschezza, equilibrato e con persistente ritorni di frutta al palato.
Il Langhe Nebbiolo 2016, è stato illustrato dalla Degustatrice Ais Maria Grazia Galasso: caratterizzato dal classico colore granato scarico, avvolge il naso con profumi di viola e piccoli frutti rossi, mentre il sorso è sobrio, allo stesso tempo fresco e con tannini ben domati.
Più complesso il Barolo del Comune di La Morra 2014, che affina in grandi botti di rovere per 24-30, degustato dal Relatore Ais Francesco Campione; il naso si fa più intrigante con i sentori balsamici che si mescolano alla viola e alla frutta rossa; al palato, il tannino è setoso, sorretto da giusta acidità, il sorso regala preziosi ritorni di note mentolate.
E per finire, la Relatrice Ais Agnese Di Noia ha degustato il Barolo Resa 56 2014, le cui uve nebbiolo provengono dal Cru La Morra; questo grande barolo si presenta di colore granato trasparente, intenso e complesso al naso, con note speziate, balsamiche e terziarie, mentre al palato il tannino, che pur si fa sentire, ben si fonde con struttura e corpo, risultando il sorso elegante e di grande armonia.
Insomma, il Barolo dell’Azienda Brandini è piaciuto molto in tutte le declinazioni degustate, accumunate da eleganza, equilibrio, capacità di unire innovazione e tradizione e di esprimere il territorio, smentendo, soprattutto il falso mito secondo cui con la produzione biologica non si possano fare grandi vini.
Maria Carmela Santoro
Sommelier Ais Bari

